Allarme coleotteri L’allarme rosso è per il momento circoscritto alla Lombardia e al Piemonte, ma il rischio di una espansione del flagello dei coleotteri Popillia japonica terrorizza tutti gli agricoltori italiani.
Più noto come Attilla, il che la dice lunga sulla sua capacità devastatrice, il coleottero giapponese in questi giorni sta divorando le colture erbacee di 151 comuni delle province di Milano, Varese, Pavia e Como.
Avvistato per la prima volta in Italia nell’estate del 2014, nel Parco del Ticino, a due passi dall’Aeroporto Malpensa, dove sarà sbarcato probabilmente dai container delle aereo-rotte con il sud est asiatico, Attila divora foglie, frutti e fiori.
Dalle pesche nettarine, alle viti, al luppolo, soia, mais, noccioli, actinidia e pomodoro il Popillia divora tutto e con una voracità paragonabile a quella dei pesci piranha.
Il vero pericolo è la diffusione passiva, ossia il fatto che inconsapevolmente auto o camion trasportino gli esemplari di popillia japonica a centinaia, migliaia, di chilometri di distanza facendoli moltiplicare.Per i tecnici dei Servizi Fitosanitari delle zone interessate contenere l’espansione dell’insetto alieno non è facile. E oltre ai danni per le devastazioni bisogna fronteggiare anche i costi della disinfestazione. Basti pensare che negli Stati Uniti per i trattamenti specifici e le irrorazioni mirate anti Popillia japonica si spendono circa 600 milioni di dollari all’anno.
In Piemonte e Lombardia, solo per l’anno 2016, sono stati stanziati in totale 2 milioni di euro per tutta l’attività di prevenzione, contenimento ed eventuale indennizzo per minori entrate o aumento di costi di produzione delle aziende agricole attaccate.
Prevenzione e segnalazione tempestiva sono essenziali. L’immediata comunicazione ai servizi fitosanitari e un rapido intervento sono in grado di arginare gli attacchi di coleotteri popillia prima che diventino massicci e incontrollabili.