Lo snodo elettorale della Regione Lazio
Lazio strategico per il Pd
Via della Pisana uber alles. L’accordo Grasso – Zingaretti andrebbe ben al di là della Presidenza della Regione Lazio e punterebbe a conquistare Palazzo Chigi e la segreteria del Pd.
Nel quadrilatero del potere fra Palazzo Grazioli, Montecitorio, Palazzo Madama e Nazareno non si parla d‘altro. Queste le due ipotesi che vengono ritenute plausibili:
- Ipotesi uno
grazie all’apporto decisivo di Liberi e Euguali il successo pressoché assicurato di Zingaretti e la sconfitta altrettanto preventivata di Renzi, riunifica la sinistra e proietta il confermato Presidente della regione Lazio alla segreteria del Pd.
- Ipotesi due
sospinto dalla somma dei seggi parlamentari e dalla ritrovata unità dei democratici, Piero Grasso avrà quindi più di una chance per formare un governo di garanzia istituzionale, anche con l’astensione o l’apporto di Forza Italia e di esponenti del centro destra. Un governo in grado di gestire il difficile momento economico e garantire i conti pubblici per sei mesi, un anno. Il tempo di far dimenticare Renzi e poi andare a nuove elezioni anticipate con la prospettiva di un modello Lazio su base nazionale.
Lazio fatale per il centrodestra
La candidatura al fotofinish fra Gasparri e Pirozzi sta logorando tutto il centrodestra. Entrambi stanno tirando la corda fino a spezzarla. L’ex colonnello finiamo e già ministro perchè pretende il paracadute nel proporzionale, il sindaco capopopolo dei terremotati perchè rifiuta altre prestigiose candidature. Senza un accordo perderanno entrambi e il centrodestra diviso sarà matematicamente superato tanto da Zingaretti quanto da Roberta Lombardi e dai 5 Stelle. Altre candidature, come quelle di Gennaro Sangiuliano o Fabio Rampelli, non assicurerebbero gli stessi riscontri di Gasparri e Pirozzi ed il buco della Regione Lazio potrebbe compromettere il risultato nazionale delle truppe elettorali così faticosamente riunificate da Berlusconi. Alla soglia del fatidico 40% che consentirebbe di ottenere il premio di maggioranza e governare il Paese, al centrodestra potrebbe venire a mancare quel punto o addirittura frazione di punto che consentirebbe di tagliare il traguardo. Una beffa che non verrebbe perdonata tanto a Pirozzi quando a Gasparri.
Lazio da dimenticare
Alleati a perdere e rielezione assicurata esclusivamente ai leader, in base ai sondaggi, per le liste della cosiddetta quarta gamba del centrodestra. Nonostante il grande apporto di candidati e di voti racimolati in tutte le circoscrizioni nazionali, “ Noi per l’ Italia” avrà garantiti eslusivamente i seggi di Fitto, Saverio Romano, Zanetti, Enrico Costa e Lorenzo Cesa. Ultime chiamate in corso anche per Energie per l’Italia di Stefano Parisi e Idea di Gaetano Quagliarello.
Time out invece da parte del Pd, almeno per le regionali laziali, per le residue truppe del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che proprio nel Lazio vantava però il “grosso” , si fa per dire, dei suoi scarni voti, come hanno evidenziato le amministrative di Ostia.