Europa e Cina in bilico fra Usa e Russia
Europa merce di scambio per un accordo Trump Putin ? Molto sotterraneamente é quello che temono Londra, Berlino, Parigi, Roma, Madrid e Bruxelles.
Il rischio è concreto ed è evidenziato dalle ripetute ed esplicite prese di posizione contro l’Europa del Presidente americano. “Non perdere tempo a trattare, fai causa all’Europa” ha ripetuto Donald Trump alla Premier britannica Theresa May alla vigilia del vertice di Helsinki.
Ancora più diretto l’invito rivolto ad aprile a Macron durante la visita del Presidente francese a Washington: “ Esci dall’Unione Europea e sanciamo un’alleanza bilaterale fra Francia e Stati Uniti” si era sbilanciato a chiedere Trump, che nelle ultime settimane, con un crescendo di recriminazioni, è arrivato ad accusare l’Europa di essere nemica degli Stati Uniti.
Sempre più evidente inoltre la strategia di disimpegno dell’attuale amministrazione americana nei confronti dell’eurocentrismo dell’Alleanza Atlantica.
Mani libere in Europa per Mosca in cambio del disimpegno russo nei confronti di Pechino: questa in sintesi l’ipotesi dell’accordo, secondo il più pessimistico degli scenari.
L’Europa, il principale punto nevralgico dello storico espansionismo russo, rappresenta il solo obiettivo che possa far decidere Putin ad abbandonare l’alleanza con la Cina e a lasciare campo libero agli Stati Uniti per fronteggiare in Asia e nel resto del mondo l’imponente riarmo e il gigantesco rilancio tecnologico dell’economia cinese.
Accordo che offrirebbe un doppio vantaggio a Vladimir Putin: la conquista e il condizionamento del mercato europeo e il forte rafforzamento della Russia. Mosca fra un decennio potrebbe confrontarsi, con molte più chances, invece che con entrambe con una sola delle superpotenze: quella sopravvissuta allo scontro fra Pechino e Washington.
Non è detto tuttavia che la genialata di Donald Trump e gli spicci interessi di Putin, alla fine non costringano l’Europa ad una concreta svolta, quella dell’unità sostanziale e continentale.
Un ’ Europa unita per non precipitare nelle tragiche contrapposizioni del passato e diventare continente di conquista.