Aleggia il senso dello Stato e la maieutica costituzionale di Sergio Mattarella al giuramento al Quirinale delle matricole e dei veterani del 66° Governo della Repubblica, pronto ad essere spedito al fronte delle battaglie, fino adesso sempre perse, dello sviluppo economico, della modernizzazione del Paese e della mitica riduzione del debito pubblico.
Consapevole delle scampate incognite sovraniste, il Presidente della Repubblica sofferma uno sguardo di speranza su ciascuno dei Ministri e sul Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha affrontato con coraggio e perizia gli impervi tornanti di una crisi politica concentrica e destabilizzante.
Il Premier legge d’un fiato la formula del giuramento, con la voce in bilico fra emozione e commozione.
Luigi Di Maio ha un tono molto diverso da quello baldanzoso del precedente giuramento del 2018, da vice Premier del Governo con la Lega. Fra le fila dei fotoreporter e dei cronisti all’indirizzo di Di Maio si sente sussurrare: “A quando la prima intervista in inglese?”.
Luciana Lamorgese denota sobrietà e discrezione. Fra le più emozionate le esordienti Elena Bonetti e Paola Pisano, con camicia bianca e pantaloni palazzo a motivi geometrici, seguite dalla pur rodata politica Paola De Micheli.
Vincenzo Amendola si fa precedere da un twitter nel quale scrive: “giurerò sulla Costituzione pensando ad Angelo Vassallo” il Sindaco di Pollica assassinato esattamente 9 anni addietro dalla camorra.
Alfonso Bonafede e Sergio Costa giurano con la mano destra sul cuore ed il Ministro dell’Ambiente, da Generale in aspettativa, sbatte i tacchi.
Dario Franceschini, già ribattezzato vice Premier ombra, si presenta compunto davanti al Capo dello Stato e a Conte come a voler ulteriormente rimarcare la storica svolta politica del varo del Governo.
Roberto Speranza è l’unico a pronunciare a memoria e senza incertezze le parole del giuramento.
Teresa Bellanova sfoggia un completo blu elettrico con balze, Nunzia Catalfo giacca e pantaloni beige, mentre tutte le altre Ministre sono in black & white. Per i Ministri invece tutti, o quasi, i toni del blu e della grisaglia. Unico tocco di colore, la cravatta rossa di Roberto Speranza.
L’impressione complessiva si coglie dalla tradizionale foto finale, destinata alla galleria storica dei Governi: l’esecutivo da un senso di compattezza, senza nessuno che sgomiti per la prima fila o per guadagnare posizioni vicino a Mattarella e Conte. Tanto che Luciana Lamorgese rimane defilata al suo posto, ultima a sinistra, mentre Roberto Gualtieri e Lorenzo Guerini, Ministri chiave all’Economia e alla Difesa sono distanziati sulla destra. Se lo stile è questo, allora buona la prima .