Ai Ferri corti fra prescrizione e Bonafede. Calembur e sintesi dei protagonisti dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario presso le 27 Corti d’Appello italiane.
Da Milano, a Firenze, a Roma, le critiche dei magistrati si concentrano soprattutto tempi e modi della riforma della prescrizione. Si rischia l’effetto opposto denunciano in sostanza i Presidenti delle Corti d’Appello. “Una giustizia lenta non è una giustizia giusta. Con la riforma del processo penale puntiamo alla speditezza, efficienza e snellimento per garantire la piena attuazione del giusto processo” replica, intervenendo a Firenze il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.
Un botta e risposta fra toghe e Guardasigilli nel quale interviene Cosimo Ferri, leader di Magistratura Indipendente, ex sottosegretario alla Giustizia e attualmente parlamentare del Pd: “La Giustizia italiana va avanti – afferma Ferri – grazie allo sforzo di magistrati ordinari ed onorari, avvocati e personale amministrativo. Ed il Governo invece di scardinare l’intero sistema con riforme non efficaci dovrebbero valorizzare il lavoro di chi quotidianamente vive i tribunali”
- On.Ferri, come valuta l’intervento del Ministro Bonafede all’apertura dell’anno giudiziario?
Nei contesti istituzionali fortunatamente il Ministro utilizza toni più concilianti, ben distanti da quelli a cui ci ha abituati in Parlamento durante l’approvazione a tappe forzate della riforma della prescrizione e in generale in questi mesi. Riconoscere il lavoro compiuto dai Governi Renzi e Gentiloni può essere sicuramente un punto di partenza per un’azione riformatrice condivisa tra maggioranza e opposizione. Ma mi aspetto dal Ministro un drastico cambio di rotta rispetto ai toni e alle modalità di questi mesi: slogan e grandi affermazioni di principio devono lasciare spazio ad un lavoro più sistematico e organico.
- Quali sono gli aspetti che dovrebbero essere affrontati con urgenza?
L’obiettivo è mettere i magistrati nelle condizioni per operare con autonomia ed indipendenza, per dare risposte ai cittadini ed essere fari di legalità. Come ha sottolineato ad Ancona il vice-presidente del CSM Ermini il ruolo del Magistrato e della Magistratura in generale è cruciale in questa fase di riconnessione di un tessuto civile ed economico fortemente provato dalla lunga crisi di questi anni.
Quindi non basta aumentare le piante organiche: vanno poi concretamente coperte con assunzioni! E si deve fin da ora studiare l’impatto che avrà la riforma pensionistica di Quota 100. Occorrerà indubbiamente rivedere le previsioni in modo che i necessari nuovi concorsi contengano un numero di posti adeguato.
- La prescrizione non era un’urgenza?
No. E non lo dico solo io, lo ha detto ieri il primo presidente Giovanni Mammone all’apertura dell’anno giudiziario in Cassazione. L’utilizzo della prescrizione è in calo, la riforma della sospensione della prescrizione fatta dal Ministro Orlando ancora non manifesta i suoi effetti ma andrà indubbiamente a diminuirla ancora. Non era urgente agire sulla prescrizione.
- E allora come mai si è deciso di portarla avanti con una corsia preferenziale in Parlamento?
Ecco, a mio avviso questa è la dimostrazione che il Governo va avanti per slogan e per provvedimenti simbolo, finalizzati più all’annuncio che alla reale portata riformatrice. Se si vanno ad approfondire, molte delle misure rivendicate dal Ministro Bonafede sono state progettate, avviate e finanziate dai nostri Governi.
Pensiamo alle assunzioni. Abbiamo fatto un piano straordinario di 5.400 assunzioni in tre anni. Inoltre è stato bandito il primo concorso dopo vent’anni ed è stata avviata la riqualificazione del personale. Nel triennio 2017-2019 il settore giustizia ha potuto reclutare ulteriori mille amministrativi (in ruoli non dirigenziali) con contratto a tempo indeterminato.
E lo stesso vale per il personale togato. E’ chiaro che arrivano risultati frutto di scelte risalenti nel tempo. Tra l’altro, il Governo deve dare risposta agli idonei ad Assistente Giudiziario: ad oggi nonostante le numerose richieste di autorizzazione e l’adeguatezza degli stanziamenti, non si è ancora provveduto allo scorrimento totale della graduatoria del concorso da noi indetto nel novembre 2016.
- In occasione dell’apertura dell’anno giudiziario si è parlato anche del tema del sovraffolamento…
Sì, devo dire che è un tema molto delicato, perché ha conseguenze negative sulle condizioni dei detenuti e sulle condizioni di lavoro degli agenti di polizia penitenziaria. Non dobbiamo scordare la nostra Costituzione che ci impone trattamenti non contrari al senso di umanità. Per questo si devono studiare riforme organiche, frutto di studio attento con tutte le realtà che lavorano nella Giustizia. A questo proposito, ho recentemente presentato una interrogazione per sollecitare l’introduzione dei braccialetti elettronici, che rappresentano uno strumento indispensabile per contribuire allo svuotamento delle strutture penitenziarie. Il Governo non ha ancora portato a termine le procedure per introdurli, nonostante noi li avessimo già finanziati.
- Come darete il vostro contributo dall’opposizione?
Se il Ministro Bonafede ha intenzione di affrontare con organicità e spirito di dialogo questi temi complessi noi ci siamo e faremo la nostra parte con correttezza e spirito costruttivo. Lo abbiamo dimostrato molte volte, con uno spirito di dialogo in commissione – penso anche al recente lavoro in commissione affari costituzionali alla Camera – e in Aula. Quasi sempre però il Governo si è chiuso in una immotivata trincea. Se avremo segnali di discontinuità non mancheremo di contribuire per il bene del nostro Paese. Il tema della Giustizia è cruciale per i nostri cittadini, per la tutela dei diritti e per il rilancio dell’economica. Un vero e proprio settore strategico.