Più di venti miliardi di dollari l’anno. Il quarto fatturato criminale del mondo, dopo il narcotraffico, i prodotti contraffatti ed il racket di esseri umani. Una montagna di soldi sporchi di sangue. Il sangue delle migliaia di elefanti, orsi, rinoceronti, leoni, tigri, leopardi, massacrati dai bracconieri.
Per comprendere in profondità tutta l’aberrazione dell’uccisione o della cattura e la vendita degli esemplari delle 5.400 specie di animali rari e delle 33 mila specie di piante a rischio d’estinzione basta aggiungere alla profetica definizione “i mercati sono mossi da spiriti animaleschi e non dalla ragione” di John Maynard Keynes, uno dei padri dell’economia moderna, la semplice considerazione che si vende soltanto quello che viene acquistato.
Ed infatti per ogni elefante ucciso dai bracconieri vi sono sul deep web, la parte oscura della rete, centinaia di richieste di acquisti di zanne.
Per aver recapitato a casa qualsiasi tipo di esemplare raro basta fare una ricerca online, perché è la rete la più grande ed incontrollata piazza mondiale del raket degli animali pregiati: un mercato infinito che fattura decine di miliardi di dollari esentasse all’anno ed alimenta riciclaggio e altri network criminali.
L’ultimo rapporto dell’International fund for animal welfare (Ifaw) ha scandagliato migliaia di siti web e milioni di annunci e mail, individuando alcuni filoni del mercato nero del bracconaggio. Il giro d’affari parziale individuato è stimato intorno ai 19 miliardi di dollari (15,3 miliardi di euro) l’anno. Un terzo del mercato é dominato dall’avorio, ma basta un click e volatili esotici e tartarughe, ma anche scimpanzé e ghepardi vivi e ringhianti ( da 18mila dollari ad esemplare) vengono recapitati all’indirizzo indicato.
Gli acquirenti scelgono per lo più di avere recapitate solo le pellicce degli animali (quella di orso polare è molto popolare sui siti russi), i corni di rinoceronte, le statue di ossa di tigre e le zanne degli elefanti.
Particolarmente richiesti i volatili esotici le le tartarughe. Ai primi posti della lista nera del rapporto Ifaw figurano Cina, Russia, Germania, Francia e Regno Unito.
“Quando un uomo uccide una tigre, lo chiama sport; quando una tigre uccide l’uomo, viene chiamata ferocia” diceva George Bernard Shaw