Tre funzionari del Congresso del Popolo cinese sono stati licenziati perché ritenuti oggettivamente responsabili della morte di un cucciolo di tigre siberiana, specie a rischio di estinzione, precipitato dall’11° piano di un appartamento di Tsingtao, nell’est della Cina.
Lo riferisce la stampa di Pechino, precisando che sulla morte del tigrotto, forse spaventato dai fuochi d’artificio del Capodanno cinese, era stata avviata una rigorosa inchiesta.
Le indagini hanno accertato che i funzionari “dimessi” d’autorità allevano illegalmente otto tigri.
I tre hanno chiesto scusa, ma sono stati multati e messi alla porta dal Partito Comunista Cinese.
Il cucciolo di sette mesi era stato trovato morto nel parcheggio di un condominio il 19 febbraio. Gli altri animali, riporta la Televisione Centrale Cinese, sono stati trasportati in uno zoo.
In Cina il numero delle tigri in cattività ha avuto negli ultimi anni un boom e supera i 6.000 esemplari, con oltre 200 allevamenti in tutto il Paese.
Di contro, secondo la International Union for the Conservation of Nature, le tigri selvagge sono diminuite dalle 100mila di un secolo fa ai tremila esemplari di oggi.
Secondo la tradizionale medicina cinese gli organi delle tigri hanno notevoli proprietà curative. In particolare le ossa di tigre sarebbero efficaci nelle cure per rafforzare il corpo umano.
Pechino ha bandito il commercio di ossa di tigre nel 1993, ma la legge viene costantemente ignorata. Non c’è chiarezza neppure sul fatto che le tigri cresciute in cattività siano o meno da considerare appartenenti a una specie in pericolo.
Molti cinesi considerano la regina delle nevi e delle giungle asiatiche un simbolo di prestigio e i tappeti con la sua pelliccia sono molto ricercati, così come il vino di ossa di tigre…..