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Le mamme stanno eternamente dietro non davanti né accanto

Cuore & Batticuore
Rubrica settimanale di posta storie di vita e vicende vissute

Le riflessioni di Mirella: attenzione a chi evitare

by Rosanna Badalamenti*

Dietro. Ogni tanto i figli  sentono il fiato sul collo ma è nuca. Ogni tanto pacche sulle spalle.

Ogni tanto anche calci sul di dietro, spingono come possono  pur di aiutarli. Spingono senza farli mai cadere.

Ci pensa la vita però a buttarli giù. Come birilli. Travolti.Le mamme stanno eternamente dietro non davanti né accanto

Allora le mamme li acchiappano, anche dai capelli, se é il caso, ma non li fanno stare a terra. E quando non ci riescono si sdraiano accanto a loro e aspettano. Quel tutt’uno, quel cordone, non si vede più,  ma c’é sempre.

Se li vedono in salute e li vedono  camminare, quasi saltellando, allora  sono felici e raccontano di loro, il taccuino é il cielo. Raccontano sempre le stesse cose come un disco rotto e hanno sempre lo stesso sorriso se é una cosa bella e la stessa lacrima se è una cosa brutta, anche se superata .

Se li vedono tristi, sofferenti, allora non hanno nemmeno la forza di aprire la bocca, li abbracciano, li incoraggiano e  di nascosto piangono, pregano Dio ma sono disposte a scendere all’ inferno e fare patti con il diavolo se c’é in pericolo la vita. È qui che tagliano il cordone. Il  cordone si può tagliare l’anima no.

Ogni tanto i figli buttano tutto in aria. Dai cassetti dell’ anima tirano sogni  e colori, allora le mamme raccolgono, riordinano e hanno  cura di non chiudere il cassetto perché senza sogni non si può stare .

 Ogni tanto i figli le gridano contro, le danno colpe inesistenti, le girano le spalle, allora la  mamma li  perdona prima ancora che il cerchio della vita si chiuda così da non lasciare loro  nessun rammarico. In ogni momento, se  il figlio le dice  “Mamma facciamo pace” lei  rispondeLe mamme stanno eternamente dietro non davanti né accanto

“Quando mai abbiamo litigato? ” E allarga sempre le braccia, senza età, senza tempo, senza dubbi, senza braccia. Le mamme  perdonano anche se i figli non si pentono.

 Le mamme usano sempre l ‘anima così da esserci sempre, anche senza corpo, usano solo il cuore e non ragionano per non inquinare l’ amore.

Ogni tanto i figli  si voltano  a guardare indietro, hanno bisogno di vedere quanti gradini hanno già salito, e da lontano  le mamme fanno loro cenno di proseguire. A poco a poco le mamme vanno via fino a scomparire completamente, ma l’ immagine resta chiara e indelebile. Finisce così il grande conto alla rovescia iniziato alla nascita.

Le mamme stanno eternamente dietro non davanti né accanto

Abituato com’era al bene profondo ogni figlio si sente perso, triste e solo. E si pente per tutte le volte che avrebbe potuto farla contenta, per tutte le volte che  ha detto di no a quel piatto di pasta,  preparato con amore, così dettagliato da sembrare un dipinto. Si pente e le lacrime scendono senza volere. Ci pensa la mamma allora con un permesso speciale che viene dal Paradiso, si chiama amore ed è un miracolo. Il figlio allora si sente accarezzato e non si sta sbagliando perché ne percepisce anche l’ odore; e continua il suo  percorso di vita con il  rimpianto  di non averla  ringraziata abbastanza. Sa infatti che quell’amore nessuno mai glielo potrà dare uguale.

Le mamme stanno eternamente dietro non davanti né accanto
* Rosanna Badalamanti. Insegnante, scrittrice e autrice di antologie poetiche

maggiemusic@gmail.comIl legame tra madri e figli é in assoluto uno dei più forti che esistano. Come testimoniano le parole di Rosanna Badalamenti, esiste una sorta di sincronizzazione naturale dei rapporti. Una sincronizzazione sbilanciata e istintiva della madre nei confronti dei figli che copre quasi il 90%. Resta il fatto che nonostante la sincronizzazione istintiva i legami fra madri e figli sono fra i più complessi, difficili e delicati da gestire e sono basati sull’ambivalenza. Coniugano cioé bisogni e sentimenti contraddittori, poiché caratterizzati da un’elevata intensità emotiva in cui si manifestano unione e attaccamento, all’unisono con il bisogno di distacco e di autonomia. Da sempre comunque i figli “capiscono” davvero i propri genitori, e in particolare la madre, quando a loro volta diventano genitori e madri.

 

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