Nella Liguria specchio dell’Italia della scomposizione politica, in attesa dei risultati finali, l’unico dato certo non é chi ha vinto al fotofinish fra Bucci e Orlando ma chi ha perso: Giuseppe Conte
Dal campo largo, al confronto interno nel centrosinistra, alla faida esistenziale che scuote i Cinque Stelle, il perdente in assoluto su tutti i fronti é l’ex Presidente del Consiglio e leader grillino, che dopo aver imposto il veto a Renzi e ad Italia Viva ha visto drammaticamente assottigliarsi a livelli minimi i voti del movimento.
Una frana di consensi che ha inciso in maniera determinante sul risultato finale del centrosinistra, penalizzato anche dal venir meno del prezioso 1 per cento ottenuto in solitaria da Nicola Morra un ex senatore, esponente di rilievo fuoriuscito dai 5 Stelle, già Presidente della Commissione parlamentare antimafia.
L’ennesima mortificante emorragia di voti dei pentastellati, che da mesi si dilaniano pubblicamente con accuse e contraccuse fra l’ex avvocato del popolo e il fondatore Beppe Grillo, accusato di essersi trasformato nell’affondatore del movimento, e dall’altro lato la netta affermazione del Pd che supera in Liguria il 28%, oltre il livello delle europee dello scorso anno, rappresenta il de profundis per le residue ambizioni di Conte.
Ambizioni destinate a subire ulteriori colpi di scena all’assemblea costituente di novembre del fu movimento di Grillo e Casaleggio, che seguirà le già pronosticate sconfitte che secondo i sondaggi i 5 Stelle collezioneranno anche nelle prossime elezioni regionali dell’Emilia Romagna ed Umbria.
Se arrivare secondo vuol dire essere solo il primo tra gli sconfitti, arrivare per ultimo, come ha fatto in Liguria il Movimento 5Stelle guidato da Conte, significa essere un irrecuperabile e perduto perdente.
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