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Flash nella notte del conformismo
Che ruolo avrà Marcello Foa nel Presepe del Natale a Viale Mazzini ? Appare sempre più connotato dall’umorismo tragico della commedia di Eduardo l’epilogo dell’affair della truffa svizzera nel quale si dibatte il vertice della Rai.
Da più parti, in Parlamento, si prospetta l’ipotesi delle dimissioni del Presidente della Rai Marcello Foa, come evidenzia l’on. Michele Anzaldi, segretario della Commissione parlamentare di vigilanza, secondo il quale : ” lo scandalo della mail del falso ministro Tria ha dei risvolti sempre più gravi e sono sempre più convinto che la discussa e opaca, usando un eufemismo, nomina di Foa a presidente della Rai sia giunta a capolinea”
L’evoluzione del caso Foa rappresenta tuttavia soltanto un aspetto del marasma di viale Mazzini. La probabile uscita di scena di Foa consentirebbe la concretizzazione dell’accordo politico che sarebbe stato raggiunto da Pd e 5 Stelle per arginare l’ingestibilità della Rai.
Oltre a offrire una nuova chance operativa all’amministratore delegato Fabrizio Salini, l’accordo fra grillini e democratici, prevederebbe la nomina di un esponente del Pd alla Presidenza e un riassetto delle direzioni di Tg , Radio e reti.
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La stella di Georgia Meloni offusca Salvini
La media delle rilevazionieffettuate negli ultimi 15 giorni da otto istituti demoscopici conferma che la Lega, pur mantenendo il primo posto ha perso 1,4 punti in due settimane e ben il 2,3% in un mese.
Il PD di Nicola Zingaretti scende al 18,7% , stesso dato delle Politiche 2018, mentre il calo del M5S si attesta poco sopra il 16%. Continua invece il momento positivo dei Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che ormai da mesi crescono in modo graduale, ma costante e ormai sfiorano l’11%.
Forza Italia conferma la stasi al 6,5% mentre Italia Viva di Matteo Renzi sembra essersi stabilizzata su valori di poco sotto il 5%, che sembra costituire una sorta di “soffitto di cristallo” per il partito dell’ex premier.
Da registrare anche una certa vitalità da parte dei partiti minori, per lo più di area progressista: la sinistra radicale, che con Liberi e Uguali fa parte della maggioranza di governo, torna su valori prossimi al 3% (l’attuale soglia di sbarramento) mentre la neonata Azione di Carlo Calenda sfiora il 2%; probabilmente ciò avviene a scapito di Più Europa, la formazione liberal-radicale che sembra soffrire la concorrenza sul lato “destro” dello schieramento progressista e scende all’1,6%. Infine, i Verdi fanno registrare un discreto 1,8% (+0,2% nelle ultime due settimane).
Fonte sondaggi: Agi Youtrend