Robot con toga e compasso
C’è il rischio che gli uomini diventino strumenti dei loro stessi strumenti. L’ondata di piena è prevista fra un paio di anni. Ma già dagli Stati Uniti all’Italia, paese sovraffollato di legali, architetti e notai, rimbalzano le prime prospettive.
Secondo la rivista Technology Review del Massachusetts Institute of Technology, il mitico Mit, possono essere infatti automatizzate fino a un terzo delle mansioni di avvocati, notai e architetti. Professioni e ruoli saranno in gran parte sostituiti dall’intelligenza artificiale.
Attraverso l’intelligenza artificiale si possono analizzare milioni di documenti, note legali, resoconti di cause, atti catastali, rogiti, mappe, misurazioni e progetti di disign ed elaborare ricorsi, atti, e progetti .
Una analisi di McKinsey ha stimato che attualmente il 22% del lavoro è svolto da programmi digitali. Negli Usa sono già state create diverse compagnie che sviluppano software in questo campo, e ad esempio una delle principali, Kira Systems, collabora già con quattro dei dieci principali studi degli Usa.
Ancora più semplice bypassare gli architetti. In Europa, design startup consentono già di realizzare interni o ristrutturazioni di appartamenti e immobili, di inoltrare misure e dimensioni e ottenere disegni, soluzioni e progetti.
L’invasività dell’intelligenza artificiale investe anche gli studi notarili italiani. Dopo il via libera del Ministero dello Sviluppo è infatti possibile costituire startup che si avvalgono di un formulario della Camera di Commercio e l’utilizzo della firma digitale. L’apposizione della firma digitale integra e sostituisce sigilli, punzoni, timbri, contrassegni e marchi previsti dalla vigente normativa.
Tutte svolte che nel nostro paese sono contestate sul piano legale e legislativo dagli ordini professionali. Per il Consiglio Nazionale del notariato si tratta di un vulnus alle peculiarità di garante degli interessi generali e al di sopra delle parti proprie del Notaio, pubblico ufficiale che assolve ad una funzione probatoria attribuitagli direttamente dalla legge.
Mentre secondo varie interrogazioni parlamentari le startup di design saltano a piè pari tutte le garanzie di sicurezza, di tutela ambientale, di esperienza e soprattutto di personale responsabilità professionale di un progetto redatto e rilasciato da un Architetto iscritto all’albo nazionale, sulla base della diretta conoscenza dei luoghi e della fattispecie degli interventi da realizzare.
“Un giorno le macchine riusciranno a risolvere tutti i problemi, ma mai nessuna di esse potrà porne uno” sosteneva Albert Einstein. Speriamo non venga mai smentito….
Fonte: Agenzia Italia