Ismail Haniyeh é stato assassinato a Teheran, dove il capo politico di Hamas, il principale gruppo terroristico islamico palestinese, si trovava per partecipare alla cerimonia d’insediamento del nuovo Presidente Masoud Pezeshkian.
E’ stata la stessa organizzazione capofila del terrorismo mediorientale a diffondere la notizia, che già nei tempi e nei modi della divulgazione presenta incongruenze e zone d’ombra.
“Ismail Haniyeh è stato assassinato assieme ad una guardia del corpo” esordisce il testo del comunicato, per poi aggiungere genericamente che sarebbe stato ucciso da un attacco aereo compiuto da Israele contro la sua residenza nella capitale iraniana.
Anche se in genere questo tipo di attacchi diretti ai leader terroristici vengono presentati come una vendetta nei confronti dei responsabili del terribile massacro dei 7 ottobre nei villaggi al confine con la striscia di Gaza, Israele fino ad ora non ha commentato.
Hanyeh era il capo del Politburo di Hamas, il consiglio di 15 membri di cui fanno parte soltanto figure politiche, con sede in Qatar, dove si nascondeva dal 2019. 
La clamorosa notizia dell’uccisione del leader dell’ala politica di Hamas, si aggiunge a quella del raid aereo israeliano compiuto nelle stesse ore in Libano e che ha colpito a morte Fouad Sukar, numero due delle milizie filo iraniane Hezbollah, guidate da Hassan Nasrallah.
Il blitz israeliano è stato compiuto dopo l’attacco missilistico degli Hezbollah ad un campo di calcio israeliano che ha provocato la morte di decine di ragazzini.
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